Lo standard di razza è la descrizione (più o meno accurata) delle caratteristiche morfologiche e comportamentali che un soggetto “ideale” di una determinata razza dovrebbe possedere, serve quindi come guida agli allevatori per determinare i tratti distintivi da privilegiare nella selezione.
Una prima descrizione delle caratteristiche del bulldog inglese ideale, che possiamo considerare una sorta di primo studio dello standard di razza, fu proposta nel 1861 da Jacob Lamphier, che basandosi su King Dick (un maschio campione di allora) e confrontandosi anche con altri esperti della razza, descrisse le peculiarità del bulldog inglese. Tale descrizione, suddivisa in 19 punti, fu riportata su “The Illustrated Book of the Dog” di Vero Shaw.
Tre anni dopo, nel 1864, fu redatto il primo standard ufficiale a cura di Samuel Wickens sotto lo pseudonimo di Philo Kuon (amante del cane).
La descrizione del bulldog inglese elaborata da Wickens, considerata a tutti gli effetti il primo standard di perfezione della razza di bulldog inglese, dopo essere stata approvata dal Bulldog Club, fu pubblicata nel febbraio del 1865 con il titolo “The Properties of a Good Bulldog” e sostituì ufficialmente la versione scritta precedentemente da J. Lamphier nel 1861.
Il modello stilato da Wickens rimase immutato sino al 1875, anno in cui vi fu la prima revisione dello standard del bulldog inglese. La scala dei punti del Bulldog Club precedente e tutti gli altri documenti furono rivisti, fu fatta una nuova e dettagliata descrizione del bulldog e finalmente fu redatto il nuovo standard del Club che, con l’intento di divulgarlo il più possibile, fu pubblicato sul giornale “The Country” il 27 maggio 1875.
Lo standard ufficiale del Bulldog Club Incorporated resistette inalterato fino al 1909, quando furono apportate lievi correzioni. La nuova revisione non intaccava i contenuti generali dello standard in vigore. Furono eliminati alcuni errori grammaticali e fu fatta una chiarificazione di alcune espressioni che si prestavano a creare confusioni nella loro interpretazione. L’unica vera innovazione fu l’ammissione delle code a “cavaturaccioli”, che non erano previste nella versione del 1875.
Questa revisione rimase invariata sino al 1986, quando il Kennel Club fece un’ulteriore revisione col fine di illustrare i vari punti in un inglese più moderno.
Nel frattempo in Europa la F.C.I. (Federazione Cinologica Internazionale) in occasione della riunione tenutasi a Gerusalemme il 23 e 24 giugno 1987, ratificò la revisione dello standard del bulldog inglese, successivamente pubblicata il 19 ottobre 1988, dove si cercò di porre freno alla tendenza di produrre soggetti con caratteristiche sempre più ipertipiche.
Questa versione rimase inalterata sino al 2003, anno in cui il Kennel Club inglese fece una nuova revisione, che prontamente la FCI adottò il 24 marzo del 2004 pubblicando la versione valida per tutti i Paesi appartenenti alla FCI, che entrò in vigore il 16 aprile dello stesso anno.
Rispetto alla revisione inglese, la FCI, al fine di meglio salvaguardare alcuni aspetti della salute del bulldog, aggiunse in calce tre difetti importanti da “squalifica” (soggetto aggressivo o eccessivamente timido, cane che manifesta difficoltà di respirazione e coda incarnita).
Nell’agosto del 2008 la popolare rete televisiva inglese BBC, forte della popolarità e del contratto per la messa in onda del Cruft’s, la più famosa e importante esposizione canina del mondo, trasmise uno speciale sui problemi genetici e di salute che affliggerebbero alcune razze canine, suscitando un generale sdegno nell’opinione pubblica. Fu quindi redatto un elenco di 12 razze ritenute a rischio in Inghilterra, tra cui il bulldog, per sottoporlo al Kennel Club affinché ne modificasse opportunamente i relativi standard.
Il 3 settembre 2009 con una lettera indirizzata ai vari Club inglesi, il Kennel Club, dopo aver considerato i suggerimenti elaborati dai vari Clubs e dal Bulldog Breed Council, ha ufficializzato una nuova revisione dello standard, valida per la sola Gran Bretagna dal 1 ottobre 2009, e dal 10 gennaio 2011 anche per tutti gli Stati appartenenti alla F.C.I.
Standard FCI n° 149 Bulldog Inglese
http://www.enci.it/libro-genealogico/razze/bulldog